The Pirate Post is a review of information for those who want to know the initiatives of the Pirates of the world
Elisa Giomi, commissario AGCom, esprime tutta la propria frustrazione a proposito dell'appoggio del Consiglio a #PiracyShield: «LA PIATTAFORMA PIRACY SHIELD DOVEVA ESSERE SOSPESA. CI HO PROVATO.»
Elisa Giomi, commissario AGCom, esprime tutta la propria frustrazione a proposito dell'appoggio del Consiglio a #PiracyShield: «LA PIATTAFORMA PIRACY SHIELD DOVEVA ESSERE SOSPESA. CI HO PROVATO.» ==========
Ecco il suo sfogo su LinkedIn:
> Questa volta è stata la maggioranza del Consiglio di Agcom a votare “no”. Avevo proposto di sospendere perlomeno temporaneamente l’attività della piattaforma #piracyshield, oggetto di numerosi malfunzionamenti nei mesi passati e sabato scorso dI nuovo al centro delle polemiche per l’accidentale blocco di Google Drive, cui numerosi utenti non hanno potuto accedere per ore. > > A dirla tutta, ho preso le distanze dall’iniziativa fin dal suo esordio quasi due anni fa, tra le reazioni spesso virulente dei colleghi, esprimendo voto contrario in tutti i passaggi. Per ragioni di #metodo e di #merito: ad esempio l’ambiguità della donazione della piattaforma ad Agcom da parte della #LegaCalcio che è parte in causa essendo tra i pochissimi soggetti legittimati alle segnalazioni; i tempi davvero frettolosi con cu il Consiglio ne ha deliberato l’adozione; la totale mancanza di #trasparenza nell’attribuzione delle consulenze esterne sulla bontà dell’iniziativa; la resistenza a fare una ricognizione di soluzioni alternative disponibili sul #mercato; i rimedi incerti e tardivi con cui si è cercato vanamente di risolvere i continui problemi; la consueta fuoriuscita di notizie sensibili a procedimenti in corso che accompagna ormai tutte le decisioni più importanti di questa consiliatura, peraltro nell’inerzia più totale di chi la #riservatezza dovrebbe assicurare. > > > > Intendiamoci: la lotta alla #pirateria è cruciale, e un margine di errore nella realizzazione di una piattaforma così, peraltro imposta ad Agcom dalla Legge, è da mettere in conto. Infatti non sono mancati gli alert da parte degli #operatori. Ma Piracy Shield, per com’è oggi, non riesce nell’obiettivo e comporta rischi semplicemente non sostenibili, per le #aziende e per gli #utenti. > > > > Ho comunque votato in accordo con la maggioranza del Consiglio a favore della diffida a DAZN: il malfunzionamento della piattaforma non può giustificare segnalazioni non corrette > >
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"Non c'è una cura"! La macchina della dipendenza - Lo smartphone è stato progettato per rubarci l'attenzione, e il tempo: esiste un modo per disintossicarsi?
> Qualche anno fa avevo disinstallato Facebook dal telefono, tolto quasi tutte le notifiche. In poco tempo mi ero reso conto che il tempo guadagnato finiva nelle notizie selezionate da Google e Apple. Ho disinstallato anche quelle e provato a dedicare ogni micro-momento sul telefono a un’applicazione che sceglievo attivamente, non seguendo il principio del “mi fa sentire meglio” o “devo farlo”. I micro-momenti sono un’unità di misura del marketing: porzione di tempo sospesa, pausa tra un’attività e l’altra, dove si insinua l’uso compulsivo del telefono. I principi del “mi fa stare meglio”, “devo farlo”, sono quelli che guidano i comportamenti di dipendenza da internet, secondo Matthias Brand.
Diego Viarengo lavora nell’editoria digitale, si occupa di crescita dei blog e strategia dei contenuti. L'articolo è di febbraio ma solo oggi ci è capitato sotto occhio su mastodon grazie a @bardamu e vale la pena leggerlo
"Non c'è una cura"! La macchina della dipendenza - Lo smartphone è stato progettato per rubarci l'attenzione, e il tempo: esiste un modo per disintossicarsi?
> Qualche anno fa avevo disinstallato Facebook dal telefono, tolto quasi tutte le notifiche. In poco tempo mi ero reso conto che il tempo guadagnato finiva nelle notizie selezionate da Google e Apple. Ho disinstallato anche quelle e provato a dedicare ogni micro-momento sul telefono a un’applicazione che sceglievo attivamente, non seguendo il principio del “mi fa sentire meglio” o “devo farlo”. I micro-momenti sono un’unità di misura del marketing: porzione di tempo sospesa, pausa tra un’attività e l’altra, dove si insinua l’uso compulsivo del telefono. I principi del “mi fa stare meglio”, “devo farlo”, sono quelli che guidano i comportamenti di dipendenza da internet, secondo Matthias Brand.
Diego Viarengo lavora nell’editoria digitale, si occupa di crescita dei blog e strategia dei contenuti. L'articolo è di febbraio ma solo oggi ci è capitato sotto occhio su mastodon grazie a @bardamu e vale la pena leggerlo
@volpe_antonio ricordiamo che anche @valori è nel Fediverso
@volpe_antonio sì ma è interessante leggere recensioni in inglese di libri nati in Italia
I fuffari non sono più un'esclusiva nostrana. L'associazione austriaca dei creditori guadagna milioni con i diritti GDPR (in realtà) gratuiti
I fuffari non sono più un'esclusiva nostrana. L'associazione austriaca dei creditori guadagna milioni con i diritti GDPR (in realtà) gratuiti
\#NOYB ha presentato denuncia e rapporto contro l'associazione dei creditori #KSV1870 all'autorità austriaca per la protezione dei dati. Sebbene l’articolo 15 #GDPR preveda che il diritto di accesso debba essere gratuito, KSV ne trae enormi profitti. Usano design di siti Web fuorvianti per spingere le persone ad acquistare un costoso "InfoPass" invece di ottenere una copia gratuita dei propri dati. L'obiettivo principale di questo programma sembrano essere gli stranieri. Ad esempio, il Dipartimento per l’immigrazione (MA35) di Vienna richiede i dati KSV come prova di solvibilità. È probabile che il danno causato alle vittime inconsapevoli ammonti a milioni
RICONOSCIMENTO FACCIALE ALLO STADIO OLIMPICO
RICONOSCIMENTO FACCIALE ALLO STADIO OLIMPICO
Riccardo Coluccini ha recentemente realizzato un’inchiesta dalla quale emergono dati dirompenti sull’utilizzo del riconoscimento facciale in tempo reale all’interno – quantomeno – dello Stadio Olimpico di Roma. La compagnia coinvolta, Reco 3.26 (emanazione di Parsec 3.26), è coinvolta nella strutturazione dei principali strumenti utilizzati dalle forze dell’ordine italiane per effettuare attribuzioni di identità partendo da immagini; in seguito a un freno posto dal Garante della Privacy, questi riscontri possono avvenire solo in differita, ma giustificandosi con l’implementazione del Daspo, all’interno dello stadio romano si confrontano in tempo reale i volti ripresi dalle videocamere con quelli contenuti in un database. In compagnia di Riccardo Coluccini cercheremo di approfondire le funzioni di questo sistema, il contesto in cui si è sviluppato, la sedimentazione di tecnologie sorveglianti a partire da contesti emergenziali (ad esempio la pandemia di Covid 19), quali altri ambiti possano essere investiti e quali conseguenze possa generare la normalizzazione della sorveglianza biometrica.
Sfatare il mito dei (https://www.eff.org/deeplinks/2023/11/debunking-myth-anonymous-data). Il post di EFF
Sfatare il mito dei dati anonimizzati. Il post di EFF
Una spiegazione di come non sia sempre vero che i nostri dati personali sono realmente anonimizzati e una riflessione riguardo al significato e all'impatto che ha dare il consenso al trattamento.
> Per i data broker che trattano le nostre informazioni personali, i nostri dati possono essere utili a scopo di lucro o veramente anonimi, ma non entrambi.
> L’EFF si oppone da tempo ai programmi di sorveglianza della posizione che possono trasformare le nostre vite in libri aperti al controllo della polizia, degli inserzionisti basati sulla sorveglianza, dei ladri di identità e degli stalker. Da tempo abbiamo denunciato anche la falsa anonimizzazione .
Il post di Paige Collings è sul sito di @eff \#privacy #eticadigitale #datipersonali
Il Mediatore Europeo: l’occultamento da parte della Commissione europea della “lista segreta di esperti” sul regolamento CSAM costituisce “cattiva amministrazione”
Il Mediatore Europeo: l’occultamento da parte della Commissione europea della “lista segreta di esperti” sul regolamento CSAM costituisce “cattiva amministrazione”
Il Mediatore europeo ha ora ritenuto che la mancata divulgazione da parte della Commissione dell'esistenza di tale elenco costituisse “cattiva amministrazione”.
La questione della fattibilità tecnica è un importante punto critico nei negoziati dell’UE su questo dossier.
@mokassino è possibile eh... Ma quando ti trovi di fronte a un sicario che ti punta una pistola e vieni colpito da una pallottola, potrebbe anche darsi che sia partito accidentalmente un colpo, Ma la cosa più probabile è che ti abbia sparato di proposito! 😁 😄 🤣
@membrointerno hanno impiegato un po' di tempo per farlo sapere...😁
@jcb2016 No, I used Reddit very little, also because the Italian moderators are pretty bad... 😀 I'm a Mastodon user and a Friendica administrator but last year I opened a Lemmy instance because it's one of the easiest and freshest software in the world Fedeverse
@jcb2016 See also here: lemmy.ml/post/1218104
@jcb2016 In my instance we have prepared a small guide in Italian and you should be able to understand it with machine translation systems.
You can copy this link feddit.it/post/285572 into the search box to view it inside your lemmy.world instance but if you want translation support you should open it in your browser.
Otherwise you can look here lemmy.click/post/17080
@jcb2016 If the reply post or comment is from a user of your instance (lemmy.world) then you will only see the link with the chain symbol.
If, on the other hand, the post or reply comment comes from a user of another Lemmy instance, or from a user of the Fediverse (Mastodon, Friendica, or other software that you may not know, you will see both the gray link (which will directs to your instance's cache) and the colored link (which directs you to the UNIQUE address of that message, valid for the entire Fediverse).
In my case, for example, if you click on the colored icon, you will end up in my Friendica instance (a federated alternative to Facebook)
@ugo Sì, è la traduzione automatica che non è stata domata a dovere dal revisore di bozze...😁
@heijenoort il link al testo inglese è stato riportato ma neanche io ho capito bene come potrebbe essere avvenuto l'equivoco
@CogitoErgoBloom @lealternative @jakob @fishidwardrobe You are right. Blocking an instance is a last resort, but sometimes there's nothing else you can do. After all, if a user remains inside a problematic instance, it means that it too is problematic.
@pierobosio purtroppo i progetti del Fediverso sono documentati sempre in maniera molto... naif! 😀
@pierobosio in che senso "problemi di compatibilità"?
@CogitoErgoBloom be careful, because the spam problem on Lemmy is a bit different from the spam problem on Mastodon (and other microblogging systems).
It is sufficient that the Lemmy user IS NOT SUBSCRIBED to a community to not see the contents of that community.
The Mastodon user, on the other hand, sees the contents of all second-level contacts and everything that is re-shared by first-level contacts.
For this reason, unless an instance is chock full of trolls and shitposters, I don't recommend blocking or muting an entire instance.
@pierobosio provo a taggare @skariko 😅
Permanently Deleted
@fishidwardrobe @strypey @lealternative it's always the same message. A ridiculous thing! Also I remind you that, apart from the fact that your message is not at all relevant to this thread (this thread is an invitation to support Lemmy and not to present absurd accusations against its developers), it was you who came to write below my message... 😁 😄 🤣
So now I would also get bored... I'm starting to apply the golden rule:
DFTT
Tra falchi e colombe, il cdx europeo cerca di definire lo status dei #PlattformWorkers e se difendere loro o le piattaforme. Di @Theo_BGonse su @euractiv
Tra falchi e colombe, il centrodestra europeo sta ancora cercando di trovare la sua posizione sulle nuove regole per classificare lo status dei lavoratori di piattaforma, come dimostrano gli emendamenti di compromesso alternativi visti da Euractiv. La relatrice ombra del gruppo di sinistra Leila Chaibi ha detto che “Questa direttiva è stata inizialmente creata per proteggere i lavoratori; presto potrebbe proteggere le piattaforme"
Link all'articolo completo di Théo Bourgery-Gonse su #Euractiv
Cosa sappiamo degli effetti dei robot sull’occupazione? Su @guerredirete, l'intervista di Giuditta Mosca a Mauro Caselli di UniTrento
Da anni la domanda è sempre la stessa: “la robotizzazione delle industrie crea impiego o lo sottrae?”. Ci sono studi che portano a risposte diverse o a conclusioni che dovrebbero essere approfondite. Ma anche la stessa domanda risulta problematica. “Creare impiego” è un’etichetta troppo ampia, la domanda dovrebbe essere corretta, e dovrebbe chiedere se la robotizzazione crei impieghi di qualità.