Un argomento moderatamente controverso, giusto per cominciare in bellezza :-)
Voi come la vedete riguardo al fondo d'emergenza? L'opinione apparentemente più comune è che, solitamente, sia consigliabile nella misura di 3-6 mesi di spese (ma questo naturalmente cambia a seconda della situazione personale); ma c'è chi sostiene che invece sia da evitare, almeno se uno ha già comunque un portafoglio abbastanza sostanzioso (linko il post di ERN al riguardo, che argomenta in favore di quest'idea in maniera secondo me piuttosto convincente), e c'è chi come me invece pensa che sei mesi siano anzi pochini.
Ora, è ovvio che generalmente a tenere un fondo d'emergenza ci si rimette. Le emergenze non dovrebbero essere troppo comuni (perlomeno se uno non le confonde con le spese previste o prevedibili, che sono un'altra cosa) e mentre, sì, potrebbero capitare quando il mercato è giù possono anche capitare quando il mercato è su (anzi, è più probabile, visto che il mercato va su più spesso di quanto vada giù), quindi in media è più proficuo investire tutto l'investibile e accettare il rischio di dover vendere qualcosa in perdita se capita un'emergenza in un momento sfortunato.
Perchè però io resto comunque dell'idea che un fondo d'emergenza sia consigliabile, e anzi che il suggerimento tipico di "3-6 mesi di spese" sia spesso troppo scarso? Essenzialmente per due ragioni:
L'opportunity cost del fondo d'emergenza c'è, ma è spesso sopravvalutato: dopotutto, si tratta di una cifra che resterà fissa o al più crescerà molto lentamente nel tempo, e che sperabilmente è o presto diventerà piccola rispetto al patrimonio investito.
Uno dei vantaggi principali di avere un gruzzoletto da parte, e una delle ragioni per cui personalmente cerco di fare un po' di attenzione alla finanza personale, è la flessibilità e la libertà che questo ti offre (è un po' il concetto del "fuck you money", se vogliamo, o perlomeno la sua versione più light del "whatever money").
Ora, gli investimenti a lungo termine offrono flessibilità per il futuro distante, ma al prezzo di incertezza per il presente e il futuro prossimo (questo è inevitabile - se non ci fosse incertezza, non potrebbe esserci sarebbe ritorno atteso); ma quello che il contante invece ti offre è flessibilità per il presente. Tra i lussi che mi permetto, uno di quelli che apprezzo di più è esattamente il sapere che se un giorno decido di fare un cambio rischioso di carriera, o un viaggio non programmato, o roba del genere, lo posso fare senza preoccuparmi troppo di quello che sta facendo il mercato: non ho in programma niente del genere (se l'avessi, starei risparmiando per quello scopo esatto), però il sapere che se lo volessi potrei farlo secondo me vale l'opportunity cost di cui sopra, anche senza considerare il senso di sicurezza che un fondo d'emergenza ti dà rispetto ai capricciotti del mercato.
Io penso di avere una propensione al rischio medio-alta quindi mi sono creato un fondo di emergenza per coprire 6 mesi di spese super basilari (affitto + cibo, circa 5k€) senza considerare quelle accessorie (benzina, salute, mangiare fuori, servizi in abbonamento, ecc). Penso che sia un buon compromesso tra avere un cuscinetto per spese grosse e davvero impreviste (non considero tra queste la perdita del lavoro, per fortuna) e il tenere a "marcire" una parte di capitale che renderà inevitabilmente molto meno del resto degli investimenti