L’industria zootecnica contro le proposte Ue. Gli animali resteranno in gabbia.
L’industria zootecnica contro le proposte Ue. Gli animali resteranno in gabbia.
A causa di un’intensa attività di lobby, basata su tattiche sempre meno trasparenti, la Commissione europea ha ritirato la maggior parte delle proposte a sostegno del benessere degli animali da allevamento, nonostante un forte supporto popolare per queste leggi
A causa di un’intensa attività di lobby, basata su tattiche sempre meno trasparenti, la Commissione europea ha ritirato la maggior parte delle proposte a sostegno del benessere degli animali da allevamento, nonostante un forte supporto popolare per queste leggi.
«Al giorno d’oggi è molto facile attaccare la zootecnia. Non si difende», dice Andrea Bertaglio di European Livestock Voice (ELV). L’organizzazione per la quale lavora è stata lanciata nel 2019 dall’industria della carne europea proprio per «ripristinare un dibattito equilibrato» sugli allevamenti in Europa. Bertaglio, come giornalista ambientale e come consulente in comunicazione, si occupa del tema da anni. Il suo parere, quindi, è quello di un esperto. Eppure, la sua affermazione sembra molto lontano dalla realtà. Anzi, al contrario, rappresentanti e lobbisti di questo settore sembrano avere una particolare influenza sulla politica, a livello europeo, ma anche italiano.
Un’inchiesta condotta da Lighthouse Reports con IrpiMedia e The Guardian, infatti, rivela come una campagna condotta da alcuni gruppi di pressione del settore agricolo e zootecnico, tra cui proprio ELV, ha contribuito a far deragliare una proposta molto attesa per migliorare il benessere di centinaia di milioni di animali da allevamento in Europa. E tutto ciò nonostante l’iniziativa avesse ottenuto un forte sostegno dell’opinione pubblica e del Parlamento europeo.
L'inchiesta in breve:
- Per il 2024, era attesa una proposta della Commissione Ue per migliorare il benessere di centinaia di milioni di animali da allevamento in Europa. Ma arriverà solo in minima parte, nonostante un forte consenso politico e popolare.
- A far deragliare la proposta è stata anche la lobby di agricoltori e allevatori, in particolare modo quella di gruppi come European Livestock Voice – ELV, che dice di voler «ripristinare un dibattito equilibrato» sugli allevamenti
- In realtà, ELV dà spesso voce ad accademici e ricercatori ritenuti molto vicini all’industria agroalimentare e si muove per influenzare le decisioni politiche Ue
- ELV nasce nel 2019, ma un’esperienza simile in Italia è attiva da ben prima: è Carni Sostenibili, promossa da Assocarni e altre due associazioni di categoria. Andrea Bertaglio, che si definisce giornalista ambientale, ha lavorato per entrambi
- Per Bertaglio, «è molto facile attaccare la zootecnia. Non si difende». In realtà, il settore sembra avere una particolare influenza sulla politica, in Ue ma anche in Italia. Molti dei temi sollevati da Assocarni e Coldiretti, per esempio, sono ben recepiti dal governo Meloni