Non capisco quale sia l'obbiettivo qui, arrivare davvero ad essere una specie di stato federale?
Ho paura che questo non farà altro che aumentare il divario già presente tra le regioni italiane.
Unico punto che potrebbe essere positivo è il poter finanziare i settori più proficui per la specifica regione ma, anche quest'ultima possibilità mi intimorisce per la possibilità che si possa arrivare a "ghettizzare" l'agricoltura (o qualsiasi altro settore) solo in determinate regioni.
Magari capire quale sia l'obbiettivo della riforma non sarà facile, ma... se consideri che questa è la riforma cui Calderoli anelava da vent'anni (di più?), non è difficile immaginarlo.
Per il poco che mi pare di averne capito, I meccanismi di questa riforma sono complicati e discutibili (ad esempio, danno enorme discrezionalità al governo: possibile che non sia il parlamento a determinare quali deleghe aggiuntive debba avere una regione?), ma l'idea di base non è poi tanto complicata: i cittadini delle regioni "del nord" (passami il termine per ora - ci trono tra un attimo) abbiano diritto a servizi migliori di quelle "del sud" (più di quanto non succeda già ora), in virtù del fatto che le regioni "del nord" "pagano più tasse" e "spendono meglio".
Quest'idea di quanto alcune regioni siano superiori ad altre viene quantificata nel cosidetto "residuo fiscale", la differenza tra quante tasse vengono raccolte in una regione e quanto denaro pubblico vi viene speso.
Ad uno sguardo molto superficiale la cosa potrebbe anche sembrare sensata, ma... quale impatto c'è sul "residuo fiscale" di quali regioni quando uno che abita a Bari ricarica il suo telefonino Wind? E cosa succede quando quella stessa persona usa i contributi (credito fiscale) per far installare a casa propria da Edison dei pannelli solari? E se invece vengono spesi soldi pubblici per far posare, sempre a Bari, la fibra ottica da Open Fiber?