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Teoria musicale

  • Analisi di Pezzi Pop #5: Faith Hill - The Way You Love Me, ovvero il Country non e' solo trattori e crepacuore.

    NOTA: questo post e' un esempio del fallimento della federazione. Ho postato questo testo da piu' di una settimana attraverso kbin.social e, probabilmente a causa di qualche software update, non e' mai arrivato qui, ne' tantomeno altri commenti. Per cui, per quanto odi lemmy come software, ho creato un account con lo stesso nome, attraverso cui postero' i prossimi interventi fino a che kbin (o feddit che riceve) non risolvera' il problema.

    Considerato un genere musicale a dimensione esclusivamente americana, il Country & Western ("C&W" o solo "Country") ha comunque a volte oltrepassato le barriere internazionali nel corso degli anni, soprattutto grazie a versatili interpreti come Shania Twain, LeAnn Rimes e Faith Hill, per non citare crossover di successo come Old Man Road di Lil Nas X.

    Negli ultimi 15 anni abbiamo visto un'evoluzione del Country: gli arrangiamenti tradizionali con chitarre semiacustiche e 12 corde + steel/slide guitar e banjo (a sud), e a seconda del mood, strutture armoniche piu' o meno centrate quasi sempre su scale maggiori, iniziano a coesistere con pezzi dove melodie piu' convolute e sofisticate vengono modellate su arrangiamenti arricchiti da campionamenti ed elettronica, senza stravolgere l'anima rurale del genere - un meme particolarmente abusato e' sui testi che spaziano da "il mio trattore si e' rotto e la mia donna mi ha lasciato" (se interprete maschile) a "il mio uomo e' al bar a ubriacarsi e io sono qua da sola ma lo amo lo stesso" (se interprete femminile).

    A volte pero', come dicevo, ci sono successi che travalicano non solo la linea Mason-Dixon ma l'Atlantico, ed entrano a far parte dell'universo pop. Uno di questi e' The Way You Love Me, scritta nel 2000 da Keith Follesé e Michael Dulaney ed eseguita da Faith Hill.

    Il veicolo per il crossover del brano, che nel suo arrangiamento originale e' prettamente C&W eccetto una parte di backing vocals in autotune nel ritornello (way-yay-yay-yah), fu il riuscitissimo remix da parte del team Love 2 Infinity. Partito da Manchester, il remix ebbe accesso alle heavy rotations delle principali radio europee e trascino' nella sua onda anche la versione country originale, che e' quella su cui ci concentreremo principalmente nel seguito di questo post.

    L'interesse principale nell'analisi di The Way You Love Me e' la souplesse nel navigare tra tre scale maggiori (DO, RE e MI).

    Il tipico pezzo country e' in genere un 4-chord song, si basa su una scala maggiore e cadenze tradizionali, plagali e non. L'intro di The Way You Love Me non fa eccezione: due giri di I-V-vi-IV e I-V-IV4/9, mentre i versi sono un tranquillissimo I-V-IV-V in DO maggiore, ossia DO-SOL-FA-SOL per poi far discendere l'accordo dominante nella seconda parte in un I-VII-IV-V (DO-SIb-FA-SOL). Il primo cambio di chiave e' introdotto da un accordo di transizione (VI) alla fine del verso ("when you're driving me, ooh, cra-ZY") che muove tutta la prima parte del ritornello in scala di RE maggiore.

    Il ritornello, quindi, e' in RE maggiore ma riflette la stessa sequenza di accordi del verso (I-V-IV-V), quindi piacevole all'orecchio degli ascoltatori country tradizionali, pero' con degli accorgimenti per tenere l'attenzione sempre alta come il passaggio rapido di accordi alla fine della prima parte del ritornello ("there's nowhere else I'd rather BE) con un basso ascendente (MI-RE/FA#-SOL-LA) e il controcanto in autotune.

    La seconda parte del ritornello cambia ancora chiave, con una preparazione ("I only wish that you could see") di ii-IV-V piu' l'accordo di transizione (VI di nuovo) che permette di salire di un tono, portando la scala a MI maggiore e riprendere la sequenza di accordi dell'introduzione I-V-vi-IV e I-V-IV ("the way you love me, whoa, the way you love me"), che e' a mio avviso una piccola genialata per chiudere il ritornello.

    Quella che invece non e' una genialata e mi fa un po' "grattare le marce" e' la discesa improvvisa alla chiave di DO maggiore con uno stop senza fronzoli, e si passa da un accordo di LA maggiore (IV nella scala di MI) a un DO maggiore (I nella scala di DO) cosi' de botto, senza senso.

    Il resto della produzione e' comunque cosi' buona - i passaggi in sessantaquattresimi della batteria e un walking bass che movimenta il pezzo ma non ostacola o distrae dalla melodia principale - che ci fa passare sopra, e si va al bridge alla fine del secondo ritornello ("You're the million reasons why / there's love reflecting in my eyes") dove nel giro di due battute si scende dalla scala di MI maggiore a quella di RE maggiore, ma la velocita' della transizione e' mitigata dal fatto che i due accordi nelle due scale sono gli stessi (IV-V): in ultima analisi, gli autori hanno saputo dare un po' di vivacita' e grinta musicale ad un brano che comunque si attiene agli standard del genere, e i Love 2 Infinity ne hanno approfittato nel loro remix, mantenendo la struttura e semplicemente cambiando parte degli accordi da maggiore al minore (settima) relativo e ovviamente il beat di background, aprendo la via del successo internazionale per un pezzo che lo merita.

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  • Analisi di Pezzi Pop #3 e #4: Sade - Smooth Operator e The Sweetest Taboo, ovvero se vuoi un successo Smooth Jazz/Soul, spargici minori settime a piene mani.

    Ieri ho pensato "Quale occasione migliore per celebrare la bella vittoria di Carlos "Smooth Operator" Sainz a Singapore se non dare un occhio all'omonima canzone di Sade?"

    Detto fatto: sono partito da Sade e immediatamente caduto in un rabbit hole fatto di delicati rimshots, riverberi, Kenny G, luci soffuse, whisky e... minori settime?!?

    Soprassedendo controvoglia alla tentazione di abbassare le luci, mettermi in vestaglia e concupire mia moglie, ho prestato l'orecchio piu' volte alla summenzionata canzone del 1984 per poi passare a The Sweetest Taboo, altro hit dell'album seguente nel 1985.

    Tralasciando poi salti su altri pezzi dei due album, la cosa che traspare chiaramente e' che entrambi i brani contengono quasi esclusivamente accordi di settima minore.

    Dal punto di vista compositivo non c'e' granche' da dire: Smooth Operator e' in essenza una 4-chord song (REm7 - LAm7 - SOLm7 - LAm7) in scala di RE minore. L'introduzione e' REm7 - MIm7, per cui si potrebbe dire in RE dorica (si capisce dalla tipica sequenza dorica i-ii). Tuttavia alla banalita' armonica si contrappone il dinamismo della melodia, dalla scala di sassofono iniziale al verso dove Sade evita accuratamente la tonica, e rende il brano godibile e qualcosa di piu' di un semplice sottofondo per acrobazie sensuali.

    The Sweetest Taboo e' praticamente una copia conforme. In scala di SIb minore, e' se possibile ancora piu' ostinata nella sequenza degli stessi quattro accordi i7 - v7 - iv7 - v7 dove l'unica cosa che cambia rispetto a Smooth Operator e' la durata del terzo e quarto accordo. L'arrangiamento delle due canzoni, a cura di Robin Millar, e' abbastanza simile anche se il ritmo e' diverso.

    Sade cambiera' la struttura in altri successi, per esempio Your Love Is King dove predominano accordi di settima maggiore (7+, o Maj7), sempre nell'ottica di utilizzare accordi jazz, ossia non limitati a triadi ma incorporando quarte e quinte note per dare piu' colore e tono al pezzo.

    Rileggendo, mi rendo conto che non c'era tutto questo gran motivo per fare una analisi approfondita di questi due pezzi, ma la Ferrari ha vinto ieri e sono contento. Amen.

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  • Analisi di Pezzi Pop #2: Elton John - I'm Still Standing, ovvero come ti prendo uno stilema compositivo e lo rivolto su se stesso.

    Nell'ABC del piccolo compositore ci sono alcuni assiomi che si tende a dare per scontati: se fai l'esame SIAE scrivi un AABA e lo passi, se fai una power ballad mettici un cambio di chiave agli ultimi ritornelli, un bridge non dovrebbe mai andare oltre le quattro battute, eccetera.

    Uno tra quelli piu' (ab)usati e': il ritornello di un pezzo uptempo dev'essere in scala maggiore.

    Se uno ci pensa, nella composizione occidentale moderna, tutto questo ha senso. Si racconta una storia, il verso e' il primo atto, quello descrittivo, e si puo' fare in liberta' con accordi minori o maggiori, come vi pare insomma. La scala del ritornello dipende dalla natura del pezzo: un dimesso brano folk puo' essere tutto in minore (esempio), ma se si vuole fare qualcosa di rassicurante, allegro, danzereccio o veloce in generale, accordi maggiori e si va sul sicuro.

    Elton John, con "I'm Still Standing", mostra un vistoso dito medio a tutto quanto scritto sopra.

    Il testo e' un'inno alla resilienza umana contro le avversita', amorose o meno.

    Il primo verso e' tetro e amaro: "You could never know what it's like / Your blood like winter freezes just like ice / And there's a cold lonely light that shines from you / You'll wind up like the wreck you hide behind that mask you use". Perfetto per un bel giro di accordi minori, vero?

    Sbagliato. Elton si piazza su una scala di Si bemolle maggiore e spara quasi tutte le 32 barre in cui l'accordo di tonica fa la parte del leone anche grazie al basso dritto in 4/4 (ovviamente usa il piano) che la protrae per quasi tutto il verso, facendo si' che i pochi accordi minori nel verso che escono dalle varianti di I (I, vi6/I, Imaj7) sembrino puramente accidentali.

    Fin qui tutto ok, in fondo ci sono artisti che ci hanno fatto una carriera sulla dicotomia testo triste / musicallegra, probabilmente la canzone va avanti tutto in maggiore visto che adesso arrivano pre-chorus e ritornello...

    ...e invece no. Il pre-chorus si protrae per 16 battute e sposta tutto su chiave di Si bemolle minore, e semplificando la sequenza eliminando accordi di transizione, e' una i-VII-iv-VI-VII, dove le dominanti non fanno che accentuare la "minorita'" di tutta la parte.

    Il ritornello si riduce sia nel testo ("I'm still standing, yeah yeah yeah") che nella musica ad una tipica triade di accordi i-iv-V, dove di nuovo la dominante accentua il tono minore della sequenza.

    Eppure, anche complice una parte ritmica svelta e sbarazzina e un basso che poppa quanto basta contro l'ostinatezza del piano, l'innovativa scelta di Elton John di stravolgere le norme della canzonettistica pop passa in secondo piano, e l'ascoltatore medio riconosce un pezzo che fa muovere il piede e fare yeah yeah yeah. E a noi, tutto sommato, va bene cosi'.

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  • Analisi di Pezzi Pop #1: Nik Kershaw - The Riddle, ovvero come propinarti 10 scale diverse senza farsi accorgere.

    Elton John defini' Nik Kershaw come uno dei migliori autori/compositori degli anni 80, e scartabellando tra i suoi pezzi, famosi e meno, si puo' capire perche'.

    Le composizioni di Kershaw sono raramente banali. Nik si trova molto a suo agio cambiando chiave, scala/modo e tempo all'interno della stessa canzone. Alcune hit, per esempio "I Won't Let The Sun Go Down On Me", "The One and Only" scritta per Chesney Hawkes tra molte altre, fanno del key change la caratteristica principale, altre invece il poliritmo ("Don Quixote", "City of Angels").

    Per questo primo tema della serie ho invece scelto "The Riddle", che mette insieme un po' tutti i party tricks di Kershaw in una maniera che coniuga easy listening con preziosita' musicali apparentemente quasi senza sforzo.

    The Riddle spazia tra 3 scale: FA# minore (strofa, ritornello), SOL maggiore (bridge, ma e' un eufemismo - vedi sotto), SOL minore (strumentale e ritornello finale). Questo gia' ci dovrebbe dire qualcosa sulla complessita' del pezzo.

    La strofa e' costruita intorno a una scala di basso crescente di un tono per intervallo, due toni per barra, cosicche' nel giro di tre barre troviamo una sequenza FA# SOL# LA SI DO# RE (ok, l'ultimo intervallo e' un semitono). Gli accordi lavorano di conseguenza, con l'eccezione del secondo discendente, il che fa un bel contrasto con il basso ascendente (FA#m - MI/SOL#). La sequenza e' quindi: i - VII6 - III - IV - v7 - VI7+ - iv7 - IIb, il che e' un bel movimento gia' nei primi secondi della strofa.

    Questa si ripete e presenta una sorpresa cromatica in corrispondenza della fine della strofa ("America the Brave"), con un passaggio D7+ - D#m7 (VI7 - vi#7) che prepara la strada ad un'altra mini sequenza crescente LA#m7 - SIm7 - DO#m7 - RE - MI (iii#7 - iv7 - v7 - VI - VII) che culmina nella partenza del ritornello con l'accordo di FA#m (i) e poi il bridge.

    Il bridge. Oh mamma, il bridge.

    A grandi linee, parte giocando con intervalli di quarta (G - C - F - Bb), tutti accordi maggiori, che creano un bello stacco dalla combo strofa/verso, e prepara la strada allo strumentale che ripete la melodia iniziale, per poi chiudere con il ritornello ripetuto due volte con le linee melodiche e gli strumenti che si addizionano via via. Semplice? Neanche per niente.

    Dicevamo che il bridge e' in SOL maggiore? Hm. Questo capolavoro di bridge e' un excursus tra possibilmente SETTE chiavi diverse (prima barra: DO maggiore, seconda: SIb maggiore, terza: RE maggiore (!), da quarta a sesta: LA minore, settima: RE maggiore di nuovo, ottava: SIb maggiore, nona: SOL minore, con la scala di accordi DOm/SIb/MIb/FA (e basso relativo ascendente DO/RE/MIb/FA) che introduce lo strumentale e i due ritornelli finali sempre in SOL minore, un semitono sopra la melodia iniziale ma chi se ne accorge, giusto?

    Tanta roba, eh? Eppure, The Riddle e in genere tutto l'opus di Nik Kershaw e' considerato parte del "generone anni 80", musica leggera per distrarsi. Questo e' probabilmente dovuto agli arrangiamenti, con sonorita' tipiche del tempo, ma io lo considero un complimento: musica interessante ad un orecchio addestrato che allo stesso tempo e' perfettamente fruibile per un uso spensierato.

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  • Analisi di canzoni pop "interessanti"?

    Come da titolo - ci sarebbe interesse per una serie di post su brani che hanno soluzioni musicali interessanti, inusitate, eccetera? Mi piacerebbe sfatare il mito di "pop" = "composizione banale". O giusto cazzeggiare un po' su come autore XXX combina nella stessa canzone certi accordi, scale, e altro.

    Che ne dite?

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  • Quale repertorio per iniziare?

    Penso che sia necessaria una premessa. Sono un dilettante del pianoforte che ha studiato per qualche anno in maniera semiseria lo strumento con impostazione pop-jazz; ho una discreta conoscenza di armonia, solfeggio e anche un minimo livello di ear-training. Da anni però non suono più in maniera regolare, e solo recentemente sto paventando la possibilità di riapprocciarmi allo strumento dal versante della musica classica: quali possono essere quindi dei buoni metodi preparatori, o degli studi mediamente facili, che posso reperire per iniziare a reimpratichirmi? Ho già sotto mano il Pianista virtuoso di Hanon, ma dove a livello tecnico è un allenamento eccellente, sul piano sonoro è davvero molto scadente.

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  • Ho chiesto a ChatGPT di creare un corso di cinque anni di teoria e formazione musicale per ragazzi/bambini.

    Come da titolo, il risultato non editato. L'idea è quella di avere 30 lezioni per ogni anno.

    Idee? Pensieri? Sicuramente c'è qualcosa da modificare, i primi tre anni sono decisamente troppo ripidi, e della maggior parte delle informazioni che suggerisce l'IA se ne può fare a meno.

    Output di ChatGPT:

    Ecco una descrizione delle conoscenze che gli studenti dovrebbero cercare di acquisire in ciascuno dei cinque anni del corso di teoria musicale e di apprezzamento, suddivise nelle categorie di teoria musicale, storia della musica e allenamento dell'orecchio:

    Anno 1: Teoria musicale:

    • Introduzione alla notazione musicale sulla chiave di violino e alla lettura della musica.
    • Comprensione dei ritmi di base, inclusi le note intere, le mezze note, le quartine e le ottave.
    • Identificazione e comprensione delle scale maggiori e delle tonalità.
    • Introduzione agli intervalli (ad esempio, la seconda maggiore, la terza minore) e alla costruzione di accordi di base (triadi maggiori e minori).
    • Introduzione alle battute di base e ai metri semplici.
    • Comprensione di base dei simboli musicali, delle dinamiche e delle articolazioni.

    Storia della musica:

    • Panoramica dei principali periodi musicali (ad esempio, Barocco, Classico, Romantico).
    • Introduzione ai compositori significativi e alle loro opere di ciascun periodo.
    • Familiarità con i principali generi e forme musicali (ad esempio, sinfonia, concerto, sonata).
    • Esplorazione delle caratteristiche musicali e degli elementi stilistici dei diversi periodi.
    • Comprensione del ruolo della musica nella società e nella cultura nel corso della storia.

    Ear training:

    • Sviluppo dell'orecchio relativo e riconoscimento delle scale maggiori e minori.
    • Identificazione degli intervalli di base (ad esempio, la quinta giusta, la terza maggiore) a orecchio.
    • Riconoscimento e riproduzione di ritmi e motivi melodici di base.
    • Sviluppo della memoria tonale e capacità di cantare o suonare melodie semplici a orecchio.

    Anno 2: Teoria musicale:

    • Approfondimento delle tonalità, inclusi toni minori e modi relativi.
    • Introduzione alle progressioni di accordi diatonici e all'analisi armonica di base.
    • Comprensione di schemi ritmici più complessi, inclusa la sincope.
    • Introduzione alle scale melodiche e armoniche minori e alle loro applicazioni.
    • Esplorazione di forme musicali come la forma binaria, ternaria e rondò.
    • Introduzione alla notazione musicale più avanzata, inclusi dinamiche, articolazioni e segni di espressione.

    Storia della musica:

    • Studio approfondito dei compositori principali e delle loro opere significative.
    • Esplorazione di stili musicali specifici all'interno di ciascun periodo (ad esempio, le fughe di Bach, le opere di Mozart).
    • Comprensione del contesto storico e culturale che ha influenzato la musica di ciascun periodo.
    • Studio di importanti sviluppi e innovazioni musicali nel corso della storia.
    • Introduzione alle tradizioni musicali non occidentali e alle loro caratteristiche uniche.

    Ear Training:

    • Sviluppo del riconoscimento dell'altezza tramite esercizi di dettato melodico.
    • Identificazione e riproduzione di intervalli e accordi più complessi.
    • Riconoscimento e riproduzione di schemi ritmici più complessi.
    • Sviluppo delle capacità di dettato melodico con melodie più lunghe e intricate.
    • Introduzione alle progressioni di accordi di base e all'armonizzazione di melodie semplici a orecchio.

    Anno 3: Teoria musicale:

    • Analisi armonica avanzata, incluse dominanti secondari e modulazioni.
    • Introduzione al cromatismo e agli accordi alterati.
    • Esplorazione di scale e modi più avanzati (ad esempio, pentatoniche, blues, tono intero).
    • Introduzione al contrappunto e ai principi della conduzione delle voci.
    • Studio della texture musicale e delle tecniche di orchestratura.
    • Introduzione all'analisi musicale e alla lettura delle partiture.

    Storia della musica:

    • Studio di compositori e composizioni influenti provenienti da diverse regioni e culture.
    • Esplorazione del nazionalismo musicale e del suo impatto su diversi stili musicali.
    • Comprensione dello sviluppo dell'opera e di altre forme vocali.
    • Indagine dei movimenti musicali significativi e delle loro figure chiave (ad esempio, l'Impressionismo, l'Espressionismo).
    • Studio delle opere principali del periodo musicale contemporaneo e moderno.

    Ear Training:

    • Esercizi avanzati di dettato melodico e armonico.
    • Identificazione e riproduzione di accordi di settima e progressioni di accordi.
    • Sviluppo delle capacità di dettato ritmico con poliritmi e misure irregolari.
    • Introduzione all'analisi aurale delle forme musicali e delle strutture.
    • Trascrizione di melodie e assoli complessi da registrazioni musicali.

    Anno 4: Teoria musicale:

    • Armonia modale avanzata e mescolanza modale.
    • Esplorazione di accordi estesi e alterati (ad esempio, accordi di settima, accordi sospesi).
    • Introduzione a tecniche avanzate di conduzione delle voci e contrappunto.
    • Studio di forme avanzate e tecniche compositive (ad esempio, fuga, forma sonata-allegro).
    • Comprensione dell'armonia cromatica e della modulazione cromatica.

    Storia della musica:

    • Studio approfondito di compositori contemporanei e moderni e delle loro opere innovative.
    • Esplorazione della musica sperimentale e avanguardista.
    • Comprensione della musica elettronica e del suo sviluppo.
    • Studio delle influenze interculturali e della fusione nella musica contemporanea.
    • Studio della musica da film e del suo ruolo nell'arricchimento della narrazione.

    Ear Training:

    • Dettato melodico e armonico avanzato con elementi cromatici.
    • Riconoscimento e riproduzione di schemi ritmici complessi e poliritmi.
    • Analisi aurale di forme musicali e strutture avanzate.
    • Trascrizione e analisi di melodie e assoli complessi.
    • Sviluppo delle competenze di improvvisazione in diversi stili musicali.

    Anno 5: Teoria musicale:

    • Analisi armonica avanzata e tecniche di modulazione.
    • Studio di tecniche contrappuntistiche e composizione avanzate.
    • Esplorazione dell'armonia non funzionale e dell'atonalità.
    • Comprensione della musica post-tonale e del serialismo.
    • Introduzione all'armonia jazz e all'improvvisazione.

    Storia della musica:

    • Studio delle tendenze e dei movimenti musicali contemporanei.
    • Approfondimento del minimalismo e del post-minimalismo.
    • Esplorazione delle tradizioni musicali del mondo e della loro integrazione nelle composizioni contemporanee.
    • Comprensione della musica nell'era digitale e del suo impatto sulla composizione e l'esecuzione.
    • Panoramica degli stili musicali e delle tendenze attuali.

    Ear Training:

    • Dettato melodico e armonico avanzato in contesti atonali e tonali complessi.
    • Riconoscimento e riproduzione di accordi complessi ed estesi.
    • Analisi aurale di strutture ritmiche e metriche avanzate.
    • Trascrizione e analisi di melodie e assoli intricati appartenenti a diversi generi musicali.
    • Sviluppo delle competenze di improvvisazione avanzate nel jazz e in altri stili contemporanei.

    Queste linee guida offrono una progressione completa delle conoscenze di teoria musicale, storia della musica e allenamento dell'orecchio nel corso di un programma quinquennale. Tuttavia, è importante adattare il curriculum alle specifiche esigenze e capacità degli studenti, tenendo conto di eventuali prerequisiti o differenze individuali.

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  • Una community sullo studio della musica/teoria musicale (come era r/musictheory) - il post originale

    feddit.it Vorrei creare una community sullo studio della musica/teoria musicale (come era r/musictheory) - Feddit.it

    Titolo, perché non ne trovo una su lemmy. Non necessariamente in italiano, anzi, preferirei qualcosa di più international, e la mia domanda è: mi conviene comunque crearla su feddit.it [http://feddit.it], oppure è meglio su un’altra istanza? Per creare community su altre istanze posso utilizzare il ...

    crosspostato da: https://feddit.it/post/615709

    > Titolo, perché non ne trovo una su lemmy. > > Non necessariamente in italiano, anzi, preferirei qualcosa di più international, e la mia domanda è: mi conviene comunque crearla su feddit.it, oppure è meglio su un'altra istanza? Per creare community su altre istanze posso utilizzare il mio account feddit, oppure è possibile farlo solo con un account legato all'istanza scelta (ad esempio, lemmy.world)?

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